mercoledì 30 dicembre 2009

L'Ufficio Tecnico Comunale

Colgo l’occasione di alcune legittime richieste da parte di tecnici per esporre la situazione dell’U.T.C.. Non l’ho fatto prima, lo dico soprattutto all’ing. Di Benedetto che pone l’interrogativo da molti mesi, non certo per disattenzione, infatti ho sempre dichiarato che il buon funzionamento dell’ufficio era fra le priorità dell’Amministrazione, ma perché mi piace discutere quando intravedo le soluzioni possibili. Se ti buttano in acqua conviene risparmiare il fiato e nuotare, quando sei nei pressi della riva puoi iniziare a dire la tua. E’ una filosofia di vita. La nota sull’ufficio è tratta dalla relazione sull’attività. Attendo commenti, cordialmente. Marzio Bresciani

- Intanto mi piace ricordare che alcune ore prima della mia proclamazione a Sindaco si è verificato un ulteriore distacco degli intonaci del soffitto dell’UTC. A seguito del crollo il Direttore Generale di allora (19 giugno 2008) aveva disposto, con una lettera inviata all’ufficio, che lo stesso chiudesse e si trasferisse in locali da individuare e opportunamente adeguare. Il primo atto amministrativo del Sindaco è stato disporre che l’Ufficio restasse aperto e continuasse la sua attività con una messa in sicurezza provvisoria. Ho trovato in questa azione grande collaborazione fra i tecnici dell’ufficio, consci degli effetti disastrosi che la chiusura dello stesso per alcuni mesi avrebbe prodotto sulla vita del paese. Da questa situazione viene in seguito la decisione di spostare l’ufficio al plesso “Buccellato”, già lasciato libero per caduta intonaci; infatti lo spostamento delle classi era già avvenuto, si trattava solo di eliminare alcuni disagi. Complessa, dunque, la situazione dell’Ufficio Tecnico e dell’Urbanistica in particolare; da un lato, infatti, abbiamo trovato un Ufficio decimato e paralizzato (ricordo che anche tutti i Sovraordinati sono decaduti con le elezioni del sindaco), dall’altro ci siamo trovati con un ultimo atto deliberativo della Commissione che ci ha preceduto, la famosa delibera 30, che rendeva ancor più difficile il rilascio di eventuali autorizzazioni. L’amministrazione ha lavorato molto, intanto per avere contezza della reale situazione dell’Ufficio, poi per trovare un sovraordinato responsabile dell’Urbanistica in grado di diventare un punto di riferimento per i tecnici interni agli uffici e per i tecnici esterni, infine per gettare le basi della ricostruzione di un’attività urbanistica in grado di fornire risposte alle richieste dei cittadini e che incominciasse a smaltire il pesante arretrato. Con la grande collaborazione dei consiglieri, soprattutto di maggioranza, e degli uffici, l’assessore al ramo è stata in grado di riproporre il contenuto della delibera sopracitata, a tutti gli effetti una variante allo strumento urbanistico, e porre le basi per rimettere in marcia l’ufficio competente. Per migliorarne l’organizzazione, l’ufficio è stato diviso nei due settori classici: Lavori Pubblici e Manutenzioni, Urbanistica e gestione del Territorio; ogni settore fa riferimento ad un responsabile. Nell’organico dell’Urbanistica siamo riusciti ad inserire un tecnico a tempo pieno ed un secondo tecnico sovraordinato (per due giorni alla settimana). Per smaltire, inoltre, l’arretrato accumulato circa le domande di sanatoria, ben oltre le 3.000, molte delle quali risalgono agli anni ’80, è stato conferito apposito incarico ad 8 tecnici esterni, fra i quali sono state divise le varie pratiche. Già le prime verranno esitate prima della fine anno. L’Urbanistica, anche attraverso la Commissione Edilizia, ha ripreso la sua attività. Ovviamente vi sono ancora grandi margini di miglioramento. Per questo motivo nei primi mesi del prossimo anno il Capo dell’ufficio, che ha lavorato in regime di sovraordinazione a tempo parziale, sarà a disposizione dei nostri Uffici per tre giorni alla settimana per poi passare a tempo pieno alle dipendenze del nostro Comune. Si può avere un’idea dell’andamento dell’attività dell’Ufficio Urbanistica dallo specchietto sottostante: i dati del 2009 sono aggiornati al 14 dicembre; (la procedura di DIA è stata introdotta nel 2006 per snellire l’attività burocratica del rilascio delle concessioni. Fra queste vanno quindi inserite le pratiche di DIA).




Anche l’organico dell’ufficio Lavori Pubblici è stato rinforzato con l’inserimento di due tecnici, uno a tempo indeterminato ed un contrattista, consentendo così all’Ufficio di lavorare sempre più intensamente. Ha collaborato con l’Amministrazione fin dal suo insediamento, quando si è dovuto in fretta decidere sulla gestione dei lavori del Porto. La responsabile scelta allora adottata, di restituire all’Ass.to R.le dei LL.PP. la gestione dell’appalto, ha consentito la veloce approvazione della Perizia di Variante, che fin dall’inizio aveva bloccato i lavori, la ripresa degli stessi ed il finanziamento del secondo stralcio. Svariati sono i lavori pubblici attivati o presentati al finanziamento; mi piace ricordarne alcuni per il loro significato: la ripresa dei lavori del porto, la perforazione di tre nuovi pozzi, di cui due attivi, per l’approvvigionamento di acqua potabile (Inici e Scopello), la verifica della sicurezza statica di tutti gli edifici pubblici con la precedenza alle scuole, l’avvio dell’iter per appaltare il ripristino e la gestione della rete del metano, le sistemazioni di alcuni edifici al cimitero, l’avvio finalmente, dei lavori della strada Grotticelli del Re, ed infine la presentazione al finanziamento dei progetti di messa in sicurezza di due zone di grave pericolo, anche perché densamente abitate, quella di via Don L. Zangara e quella di via Fugardi. Un discorso a parte merita la costruzione del depuratore. Già dall’insediamento abbiamo richiesto ed ottenuto il completamento del finanziamento per realizzare l’opera. Stiamo però cercando, anche se con grande difficoltà, di ottenere un decreto che ci consenta di realizzare il progetto su un’area diversa da quella di c.da Cerri. Realizzare infatti il depuratore all’interno dell’area portuale, ci sembra una iniziativa dannosa per lo sviluppo del turismo nautico, ma la questione è molto delicata perché il nostro Comune è purtroppo da anni inadempiente nei confronti delle direttive regionali, nazionali ed europee.

25 commenti:

  1. Con la presente si coglie l'occasione per segnalare alcuni disservizi con l'auspicio che dalla segnalazioni si possa arrivare alla soluzione dei problemi rilevati per il bene comune e per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Convinti come siamo dell'importanza dei partiti in una democrazia quale collante tra i cittadini e l'amministrazione, riteniamo che attraverso questo strumento (blog), opportunamente realizzato, si possano segnalare problemi e disservizi di piccola entità riservando ad altri strumenti l'analisi e la segnalazione di probelmi più grandi e di più difficile risoluzione. Lasciando da parte la polemica sterile che non conduce a niente e convinti che la politica sia uno strumento efficace per migliorare le condizioni di vita di ognuno di noi cercheremo di sfruttare questo spazio di e-democracy, da lei messo a disposizione, per metterla a conoscenza di problematiche tanto care ai nostri cittadini. Cercheremo di dare il nostro contributo attraverso segnalazioni, proteste, proposte e analisi da un punto di vista diverso, dall'occhio vigile di chi crede che da una buona opposizione possano giungere spunti interessanti per chi ha l'onere e l'onore di amministrare un paese difficile ma allo stesso tempo splendido come il nostro.


    Le segnaliamo come la via principale del nostro paese, il corso Garibaldi, risulti sprovvista nei pressi della "testa di la cursa" della targhetta che indichi chiaramente il nome della strada. Problema non di poco conto se si considera come la stessa strada sia a senso unico in direzione del centro del paese.

    La via Vittoria Nenni, a valle della S.S. 187, versa in una condizione di degrago risultando sprovvista di un manto stradale adeguato.

    Con la stessa cogliamo l'occasine per porgerLE distinti saluti ed augurarLE un felice anno nuovo.

    Partito della Rifondazione Comunista, circolo di Castellammare del Golfo.

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  2. Sig. Sindaco, le riconosco un punto a suo favore. Bene!

    Spero che gli interventi degli operatori del settore siano numerosi e costruttivi.

    Perché non partiamo dall’osservanza della Legge 241-90 sui procedimenti amministrativi?
    Mi riferisco ad una legge non ad una direttiva consigliata.
    Non c’entra il numero di persone addette agli uffici, se sono pochi produrranno poco ma nel pieno rispetto della legge. Lo sa perfettamente meglio del sottoscritto che una persona lasciata senza direttive precise tende a personalizzare il suo compito cadendo più o meno inconsapevolmente nell’arbitrio.

    Cosa c’è di tanto strano o sbagliato nel pretendere l’applicazione di una legge e nell’organizzare in maniera rigida (rigida, non ottusa) i procedimenti.

    Ogni giorno ci capita di incappare in procedure e interpretazioni che taluni trovano condivisibili e altri no, bene, si tratta solo di decidere, possibilmente con un dibattito democratico, quale si deve considerare giusta, pubblicizzarla opportunamente e ritenerla valida per tutti fino ad eventuali altre interpretazioni ma allo luce del sole e per tutti. La publicizzazione è essenziale, non basta che lo sappiano pochi intimi solo perché frequentano più assiduamente i corridoi degli uffici, la regola deve essere facilmente conosciuta da tutti quelli che ne possono avere interesse.
    E allora quale migliore strumento di internet?
    Questa è l’essenza della democrazia, il giusto senso di sentirsi al servizio della collettività e non controparte o peggio ancora padroni.

    Se quanto sopra venisse completato con il rispetto del DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell'Amministrazione Digitale – saremmo veramente sulla strada maestra.
    Tutte le amministrazioni, pubbliche e private e tutte le imprese ed i professionisti, già dallo scorso mese di novembre, devono avere la PEC (Posta elettronica certificata) anche il singolo cittadino può richiederla gratuitamente per i rapporti con la Pubblica Amministrazione e questa è obbligata a rispondere in termini telematici.

    NON E’ IL FUTURO E’ L’OGGI!

    Pensi quante raccomandate risparmiate, quanti quintali di carta, inchiostro, toner, scaffali e carpette si potranno risparmiare. E i fogli non potranno più –volare- dai faldoni, ogni foglio sarà certificato e rimarrà nelle memorie magnetiche in modo certo ed indelebile, il classico protocollo perderebbe quasi di significato.

    La presentazione telematica delle pratiche la facciamo già con il catasto e funziona in modo egregio, perché non possiamo farla con l’amministrazione comunale?
    Conviene a tutti.
    BUON ANN0

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  3. In attesa di capire quali siano i motivi che impediscono di applicare una legge fondamentale come la 241/90 sui procedimenti amministrativi e il D.Legsl. n. 82/05 sull’Amministrazione digitale vorrei sollevare alcune questioni di grande rilevanza sociale e di giustizia.

    Sono degli atteggiamenti ritenuti marginali che si trasformano, anche inconsapevolmente, in soprusi. Mi propongo di esaminarli in diversi interventi.

    SOPRUSO n. 1

    L’art. 4, comma 6, del D.L. 12/1/88, n.2, convertito in legge n. 68/88 stabilisce che trascorsi 36 mesi dalla presentazione della domanda di condono edilizio si prescrive l’eventuale diritto al conguaglio o al rimborso spettanti.

    Tale termine non viene sottoposto dalla legge ad alcuna condizione come invece viene imposto specificatamente per l’altro termine dei 24 mesi che sancisce il silenzio assenso del condono.

    C’è un senso logico nella differenza dei due termini temporali:
    - La formazione del silenzio assenso (24 mesi) non può prescindere dalla completezza della documentazione della pratica e dei pareri dovuti da altre amministrazioni (e la legge prevede quindi che il decorso del tempo avviene dall’ultimo parere necessario);

    - La prescrizione dei conguagli dovuti o da restituire (36 mesi) ha un senso perché i conteggi possono essere fatti dal comune, al di la del buon fine della pratica, in base ai modelli di sanatoria e agli elaborati che possano individuare in maniera univoca solo superfici e volumi, a nulla valendo che manchino il certificato di idoneità sismica o il parere della Soprintendenza o della Forestale (e infatti la legge non mette alcuna condizione).

    In questa direzione si esprime la Circolare 6/2/89 n. 142 del Ministero dei Lavori Pubblici.

    Capisco che l’applicazione del sopra citato articolo 4 potrebbe comportare l’intervento della Corte dei Conti che potrebbe chiamare a rispondere qualche funzionario del danno erariale provocato ma questo non mi sembra un valido motivo per vessare ancora una volta il cittadino chiedendogli somme non dovute e caricate da 25 anni di interessi gravosissimi.

    Ora mi chiedo: Non sarebbe atto di estrema onestà intellettuale porsi serenamente il problema, esaminarlo, dibatterlo senza pregiudizi e solo quando si è ragionevolmente certi che una somma vada richiesta e sanzionata agire nella giusta direzione?

    Non mi sembra onesto approfittare di uno stato di bisogno del cittadino a cui necessita (dopo 25 anni) la concessione in sanatoria e nello stesso tempo non se la sente di rivolgersi ad un legale perché alla fine gli costerebbe di più e allora tanto vale pagare.

    No, non mi sembra onesto.

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  4. Visto che continua il silenzio da parte dei miei colleghi, continuo a esporre l’elenco di quelli che considero dei piccoli/grandi soprusi sicuramente fatti senza alcuna malizia ma solo per noia e prassi consolidata.

    SOPRUSO n.2

    E uso in questo comune inviare le richieste di integrazione di oblazione (anche parecchio salate) comprensivi di interessi e more, semplicemente notificando il totale delle somme da versare senza specificare i motivi ed i conteggi analitici che hanno portato alla determinazione della somma richiesta.

    Sono ormai passati 25 lunghissimi anni ed è difficile ricordare la storia di ogni pratica e la successione dei decreti legge, convertiti e non, circolari e intersezioni con le leggi regionali quindi, se le richieste di integrazione dell'oblazione venissero accompagnate dal prospetto con i calcoli e le motivazioni della richiesta sarebbe cosa graziosa e gradita dal cittadino e dal tecnico che viene messo in grado di accettare o di ricorrere motivatamente.

    Si vuole appena sottolineare comunque l'obbligatoriertà di tale comportamento in quanto la legge prescrive che ogni provvedimento dell’Amministrazione nei confronti del cittadino deve essere debitamente motivato.

    Basta poco, che ce vo’!?

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  5. Io continuo imperterrito. Quando riterrà che l'annoio mi risponda con un sempice (BASTA!) e io mi asterrò dall'intervenire su questo Blog.

    SOPRUSO N. 3

    (Sempre sulla sanatoria)

    Il comma 17 dell’art. 35 della l. n. 47/85, così come sostituito dall’art. 26 della L.R. n. 37/85, recita:

    -A seguito della autorizzazione o concessione in sanatoria viene altresì rilasciato il certificato di abitabilità o agibilità, anche in deroga ai requisiti fissati da norme regolamentari qualora le opere non contrastino con le disposizioni vigenti in materia di sicurezza statica o di prevenzione degli incendi o degli infortuni.

    L’articolo impone al Dirigente di rilasciare, senza null’altra richiesta o adempimento da parte del cittadino, il certificato di agibilità o abitabilità. Non mi risulta sia mai successo. L’ufficio impone l’inizio di una separata onerosa procedura che non trova alcuna giustificazione proprio perché tutta la documentazione già in possesso dell’ufficio per portare a compimento la concessione in sanatoria contiene tutte le informazioni e gli accertamenti utili per il rilascio del certificato suddetto.

    Perché questo atteggiamento? Forse che il comma 17 sopra citato può avere altre interpretazioni? Se dopo la parola “rilasciato” fosse scritto (a richiesta del titolare della concessione) allora l’ufficio avrebbe ragione, ma così non è perché la legge, riconoscendo il possesso da parte dell’amministrazione dei dati necessari al rilascio del certificato di abitabilità o agibilità, ne prescrive l’automatico adempimento.

    E non vi pare un sopruso?

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  6. Ringrazio il circolo di Castellammare di Rifondazione Comunista per le segnalazioni e la disponibilità a collaborare. Ringrazio anche l'Ing. Di Benedetto, per i diversi interventi.Voglio sottolineare che tutte le osservazioni saranno prese in considerazione e da me attentamente vagliate. Abbiate la cortesia di pazientare ma invito tutti, in particolare l'Ing Di Benedetto, a continuare ad intervenire per segnalazioni, proposte e suggerimenti. Le assicuro, Ing. Di Benedetto, che, compatibilmente con i miei impegni, mi documenterò su quanto da lei suggerito, in modo da poterle rispondere in maniera dettagliata. Cordialmente
    Marzio Bresciani

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  7. CIRCOLO DIDATTICO STATALE
    “L. PIRANDELLO”
    PIAZZA EUROPA, 2 91014 CASTELLAMMARE DEL GOLFO
    TEL. 0924/31161 FAX 0924/531237 C.M. TPEE023004 C.F. 80005990819
    E- MAIL TPEE023004@ISTRUZIONE.IT

    L'iscrizione alla scuola è un momento fondamentale nella vita delle famiglie. Il Circolo Didattico L. Pirandello di Castellammare del Golfo organizza incontri di presentazione della propria Offerta formativa e delle strutture, aperte a tutti i genitori e al territorio.
    Per iscriversi alla scuola dell’Infanzia e Primaria la scadenza è il 27 febbraio 2010
    Calendario incontri:
    21 gennaio dalle ore 17 alle 19.30 presso L’aula Magna del Plesso L. Pirandello, al piano terra, si svolgerà un incontro di presentazione della scuola, dell’orario di funzionamento, dei progetti in corso e delle attività che si svolgono nella scuola. Parteciperà anche il Coro delle voci bianche.


    I genitori potranno visitare sia la scuola dell’infanzia che quella primaria, assistere alle attività didattiche, partecipare ai laboratori, guidati dagli alunni delle quinte nelle seguenti date:



    Lunedì 25 gennaio dalle 10,30 alle 11,30 i genitori potranno visitare la Scuola Primaria e Infanzia “C. Navarra” di Via Tobruk.



    Martedì 26 gennaio dalle 10,30 alle 11,30 i genitori potranno visitare la Scuola Primaria P. Mignosi di via della Repubblica.

    Mercoledì 27/01/2010 dalle 10,30 alle 11,30 i genitori potranno visitare la Scuola Primaria e Infanzia “L. Pirandello” di Piazza Europa 2.

    Giovedì 28/01/2010 dalle 10,00 alle 11,30 i genitori potranno visitare Vla Scuola dell’Infanzia D. Bosco di Via Nino Buccellato Poeta.





    Venerdì 29/01/2010 dalle 10,30 alle 11,30 i genitori potranno visitare la Scuola Primaria Statale e la Scuola dell’Infanzia Comunale di Balata di Baida.



    sito della scuola http://www.circolodidattico-cmare.it/



    Le iscrizioni si possono fare tutti i giorni dal Lunedì al Sabato presso gli Uffici di Segreteria siti nel plesso L. Pirandello al Primo Piano dalle ore 08,00 alle ore 14,00.

    IL DIRIGENTE SCOLASTICO
    MAURIZIO AIELLO

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  8. Bene, allora continuo (anche se nella solitudine più assoluta) ad esporre le mie riflessioni.

    SOPRUSO 4

    Ho assistito a casi nei quali i proprietari di immobili che avevano necessità di eseguire opere di manutenzione più o meno complesse sul loro edificio sono stati costretti, loro malgrado, ad eseguirli abusivamente ed erano arrabbiati e mortificati per questo. Sentivano l’ingiustizia di un incasinamento burocratico che li costringeva ad uscire dalla legge mettendoli in pericolo.

    Capita ogni qual volta si devono sistemare i vecchi edifici di questa povera cittadina per migliorarne l’aspetto fatiscente o la condizione di staticità o anche una semplice pitturazione di una facciata. In quelle occasioni il comune chiede all’attuale proprietario la dimostrazione della regolarità del fabbricato su cui vuole eseguire i lavori.

    Trattasi di edifici degli anni '50, '60 e se vogliamo anche '70, quando non si sapeva ancora (nella nostra cittadina e nei dintorni) cosa fosse l’urbanistica e perché era tanto necessaria per lo svolgimento della vita sociale, e non mi riferisco al semplice cittadino ma ai liberi pensatori e agli uffici amministrativi.

    Oggi si chiede all’attuale proprietario, che non conosce necessariamente la storia urbanistica del suo fabbricato di dimostrarne la regolarità e se non ne è capace deve iniziare un lungo calvario di ricerca di antiche cartografie, foto di voli aerei, complesse ricerche negli archivi comunali (che non sono l’optmum dell’organizzazione e della completezza), oppure deve sperare di trovare un tecnico che usando la sua bacchetta magica DICHIARI dall’alto della sua conoscenza un sacco di cose e circostanze di cui non conosce nulla o quasi assumendosene la responsabilità in una Perizia Giurata.
    L’amministrazione non ha il coraggio civile di fare chiarezza fissando parametri, periodi, perimetri urbani, procedure fisse, chiare e invariabili per tutti nell’ottica della salvaguardia dell’aspetto burocratico-giuridico e nel contempo delle esigenze del cittadino che la mantiene economicamente affinché essa agevoli la sua vita e non la complichi con inutili divieti e balzelli.

    Ancora non si riesce a stabilire una data ufficiale e uguale per tutti dalla quale fare decorrere l’obbligo della dimostrazione della regolarità né i parametri di rigidezza degli accertamenti in funzione del periodo di edificazione del fabbricato. Si preferisce decidere di volta in volta la procedura da richiedere e il grado di approfondimento dell’indagine.

    Siamo sempre lì, SI RISCHIA DI CADERE NELL’ARBITRIO.
    Necessitano regole certe per tutti e il più possibile condivise.

    Il cittadino, nell’impossibilità di poter dimostrare la regolarità dell’edificio, nel desiderio di evitare gravose spese di ricerca o di ricognizione non sempre efficaci, nella necessità magari di nascondere l’esistenza di un infisso non proprio di legno, è costretto a rinfoltire le file degli abusivisti con la paura di essere scoperto e messo alla pari dei delinquenti.

    Vi faccio un esempio assai curioso .......

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  9. Ho dovuto dividere in due interventi perchè il sistema non mi accetta l'intero documento, quindi continuo con l'esempio.

    ............

    La sistemazione delle facciate, per esempio, rientra nella manutenzione ordinaria e come tale non è soggetto a Concessione, Autorizzazione o comunicazione, lo stabilisce la legge statale, quella regionale e il nostro regolamento edilizio all’art. 28, quindi si potrebbe andare ad eseguire i lavori senza dire niente a nessuno e risparmiando i soldi per il tecnico e il passaggio dalla forca caudina della dimostrazione di regolarità del fabbricato che rimane in ogni caso a carico del cittadino se venisse chiamato a risponderne per qualche motivo.

    MA NO!!! Siccome siamo Castellammaresi e quindi ci vogliamo incasinare la vita se no non siamo contenti, ci spariamo direttamente in vena un adrenalinico articolo 27 del Regolamento di Attuazione del nostro strampalato Piano Urbanistico e ci sentiamo VIVI!!!

    L’articolo impone, contro tutte le leggi esistenti, l’obbligo della comunicazione al comune e l’arbitrarietà di quest’ultimo di richiedere tutta la documentazione che ritenesse necessaria.

    BINGO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Basta un piccolo regolamento locale per abrogare una legge?????????

    A scuola mi hanno insegnato che non basta, ma non tutti sono d’accordo e quando parte la denuncia da parte dell'ufficio, trasmessa a mezzo mondo, sei praticamente -f o t t u t o- anche se non hai fatto nulla di illegale, ci vorranno anni, avvocati e periti per convincere un giudice che –il fatto non sussiste-

    CI PIACE FARCI DEL MALE!

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  10. "PER L'ANNO 2010 VORREI....."I VOSTRI DESIDERI PER CASTELLAMMARE DEL GOLFO".



    C'è una strada che pensate debba essere sistemata? Una scuola che ha bisogno di qualche intervento? Una struttura che vi piacerebbe che venisse rilanciata? Scrivete sui commenti i vostri desideri per Castellammare il paese in cui abitate.

    Un anno si è concluso, e - come è tradizione - ci si è scambiato gli auguri e si sono formulati buoni propositi per l'anno che è entrato . Ognuno ha un pensiero, un auspicio. Quest'anno, voglio invitarvi a dire la vostra e a esprimere un desiderio per Castellammare il paese in cui abitate. Una sorta di 'letterina di Natale' ai sindaci, e a chi amministra il paese.
    C'è una strada che pensate debba essere sistemata? Una scuola che ha bisogno di qualche intervento? Una struttura che vi piacerebbe che venisse rilanciata: come il teatro Apollo o aprire un cinema comunale? Una zona che vorreste venisse migliorata con un arredo urbano più accettabile? Oppure ci sono delle aree che reputate troppo 'spente' e avete qualche idea per riqualificarle? Credete che la spiaggia vada più salvaguardata e valorizzata? Pensate che ci sia bisogno di maggior spazi verdi?
    Siete soddisfatti dell'assistenza sanitaria del Comprensorio Alcamo, Castellammare, Calatafimi ecc.? Volete più parcheggi per le auto o pensate che sia meglio potenziare i servizi pubblici? Ritenete che la biblioteca comunale sia sufficientemente fornita ed efficiente? C'è una fascia d'età che secondo voi viene troppo spesso dimenticata nelle iniziative dell'amministrazione?

    Aprite il vostro 'libro dei desideri'. E scrivetemi. Cliccate sulla casella Commenti in basso al post. Lo stesso sindaco potrà leggere quanto voi desiderate: un utile contributo anche alla vita del nostro paese.

    Grazie Francesco Poma

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  11. Stuzzicato da una domanda fatta da Francesco Poma nel suo (di lui) Blog nel quale stimola il cittadino a dire quello che vorrebbe, mi è venuta alla mente una mia vecchia idea e siccome non mi costa fatica la espongo.

    VORREI
    Vorrei una territorio protetto ma non mummificato.
    Vorrei affermare il concetto che il territorio va goduto con le dovute regole.
    Vorrei che in questo paese ci fosse un'area urbana lontana dal traffico e dai veleni dove potere fare attività all'aria aperta.
    Vorrei che quando arriva in paese una giostra o un circo o una qualsiasi attrazione o manifestazione canora, sportiva o politica non si bloccasse la citta.
    Vorrei un posto attrezzato dove ci siano servizi igienici, zone d'ombra, isole di discussione e socializzazione.
    Vorrei un posto dove i nonni possano portare i loro nipoti a giocare, pattinare, correre godendo di un paesaggio piacevole e sano.
    Vorrei quello che si chiama uno Spazio Polifunzionale.

    Dove può crearsi questo paradiso?

    Entrate in Google Earth e guardatevi la zona che dal Bar Capannelle arriva alla spiaggia passando per il meraviglioso e incontaminato vallone del lupo dove si può correre e respirare aria pura facendo attività fisica.

    Guardate la zona a fianco del cimitero che si affaccia sulla spiaggia e che potrebbe usarsi per le attività e manifestazioni sociali senza stravolgere il paesaggio e la natura.
    Aggiungere qualche servizio igienico, qualche panchina, qualche albero, qualche vialetto ecologico un chioschetto di rinfresco e il gioco è fatto.

    Poche lire per un paradiso.

    Basta poco, che c'é vò?

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  12. Io, sindaco del mio paese per un giorno…



    Sono Assistente Amministrativo nel Circolo Didattico L Pirandello di Castellammare del Golfo sposato e padre di tre figli.
    Questa notte ho fatto un sogno. Ho sognato di essere sindaco
    del mio paese per un giorno e i miei amici consiglieri e
    assessori. C’erano tante cose da fare e finalmente potevo
    trasformare Castellammare del golfo nel paese dei miei sogni anche se
    nella realtà sarebbe stato impossibile fare tutto in così poco
    tempo.
    Ho fatto dare un tocco di colore alle scuole dell’infanzia facendo dipingere sui muri esterni e interni personaggi dei cartoni animati: Topolino, Minnie,Paperino, Pluto, Braccio di Ferro, Winnie de Pooh…e nel giardino antistante ho ordinato che venissero montati scivoli, altalene e altri giochi in modo che, nelle giornate di sole, i piccoli Castellammaresi potessero giocare all’aria aperta. Per quanto riguarda la scuola primaria ho chiesto di costruire un nuovo edificio , collegato al Parco Giochi di Contrada Bocca Carrubba, in modo che gli alunni potessero trascorrere i minuti della ricreazione nel verde . Sempre per i giovani ho progettato un edificio con vari settori di divertimento: musica, pittura, scultura , giochi di società …naturalmente con l’ ingresso libero e con educatori ed educatrici a sorvegliare i ragazzi.
    Per gli anziani un altro edificio, in qualche modo collegato a quello di prima, con tavolini, carte da gioco, pista per le bocce…
    Nella villa comunale farei costruire un chiosco che vende bevande, vivande e gelati. Metterei un guardiano perché a volte ci sono dei ragazzini teppistelli che buttano di tutto , maltrattano i giochi e sporcano per terra. Anche qui, cercherei di dare un tocco di colore facendo piantare dei fiori colorati, facendo colorare i muri con dei murales e metterei al centro una bella fontana. In un angolo farei costruire una piscina piena di sabbia di mare in modo che i bambini possano giocare e, durante la bella stagione, istallerei un gioco di quelli gonfiabili.
    Vorrei far asfaltare tutte le strade e il sabato e la domenica, almeno, riservare il centro del paese ai pedoni in modo che le persone e i bambini, uscendo dalla Messa, possano passeggiare tranquilli .
    Realizzerei la piazza Villa così come si pensa da tempo di fare, e cercherei di regolare il traffico all’uscita dalle scuole, specialmente nei giorni di pioggia, coinvolgendo i “nonni vigile” e i “ bambini vigile” così come succede in altri comuni.
    Naturalmente, come succede a tutti, da questo sogno mi sono svegliato e mi sono accorto che tutto è tale e quale, però vorrei tanto che per questo anno 2010 almeno una piccola parte del mio sogno si avverasse…
    Chi lo sa, forse il Sindaco, così attento ai nostri bisogni, un giorno mi ascolterà e realizzerà qualcosa che mi piace.
    Mi rendo conto che il mio sogno è molto ambizioso e che ci sono uomini come me che sognano proprio un paese come il mio, perciò mi accontenterò di quello che ho, ma continuerò a sognare quello che vorrei .

    GRAZIE FRANCESCO POMA

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  13. Giuseppe ha detto...
    Vorrei un paese dove i concorsi universitari, ospedalieri, nella scuola, per qualsiasi lavoro si vincono per meriti e qualifiche e non per parentele o raccomandazioni. Vorrei un paese dove i bandi pubblici si ottengono non per “amicizia” o per scambi di favori ma per qualità dell’offerta. Vorrei un paese dove le idee valide e indipendenti trovino spazio di espressione sui giornali e sulle televisioni anche se non si uniformano al conformismo del potere mediatico di destra o di sinistra. Vorrei un paese insomma dove il lavoro, l’impegno, la capacità, il rispetto delle regole ottengano uno straccio di riconoscimento e non vengano sempre e costantemente umiliati dalla furbizia e dalla servile appartenenza a qualche gruppo di potere. Può progredire un paese dove un ragazzo o una ragazza sanno già che per farcela in quasi tutti gli ambienti di lavoro l’unica cosa che conta è la conoscenza o la clientela giusta?
    La situazione è talmente deteriorata che non è più neanche una questione di scelta politica di destra o di sinistra. Enrico Berlinguer aveva visto bene. La radice del male italiano sta tutta nella questione morale; o meglio ancora nella questione etica, poiché se si intende come morale l’insieme di valori, norme e costumi di un determinato gruppo umano, è proprio questa “bassa marea morale” che va superata in nome di una nuova etica condivisa. Da ragazzo, ai tempi in cui imperava il craximo, avevo l’amara percezione che la parte più importante della classe politica non fosse migliore di me o degli altri cittadini - come è lecito aspettarsi da che ti deve rappresentare - bensì eticamente assai peggiore. Nel rendersi conto da adulto che nulla è cambiato in vent’anni, l’aspetto più doloroso non è tanto il sentimento di sconfitta quanto il peso asfissiante dell'immobilismo, il senso di impossibilità di un qualsiasi cambiamento.
    Complimenti a Francesco Poma

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  14. Coerentemente con i metodi approssimativi che si usano nella maggioranza degli uffici pubblici che operano a Castellammare, da qualche mese circola nei corridoi dell'Ufficio Tecnico Comunale la -teoria- che per un edificio condonato con regolare concessione in sanatoria NON POSSA ESSERE CONCESSA LA VARIAZIONE D'USO ma non viene in alcun modo detto in base a quale disposizione di legge.
    Ma intanto rimangono bloccate illecitamente tutte le richieste più quelle che non presentiamo in quanto sconsigliati dai funzionari.
    Non essendo riuscito ad ottenere alcun riferimento normativo stò cercando di farmi una idea e non trovo assolutamente nulla che possa avallare questa -teoria-.
    Trovo invece facilmente alcuni riferimenti che vanno nel senso opposto come questo parere dell'Assessorato Territorio ed ambiente - Direzione urbanistica (che trovate a questo indirizzo):

    http://www.artasicilia.it/web/circdru/quesiti/q199.htm


    oppure una circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 7 agosto 2003, n. 4174, che si riferisce ESCLUSIVAMENTE AGLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE, ma che afferma un principio generale in modo chiarissimo e precisamente:

    prime righe del paragrafo 4.3

    - ..............., la procedura di sanatoria comporta l'equiparazione delle costruzioni abusive a quelle legittime, ........-.

    Ma è possibile che si continui sempre ad applicare la cultura del -No- lasciando al cittadino l'onere di dimostrare il contrario?
    Non bastano le leggi complicate e inutilmente ed esageratamente negazioniste? Perchè ci dobbiamo fare del male con interpretazioni forzate?

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  15. Se la legge impone che alla presentazione di una pratica edilizia venga rilasciata una CERTIFICAZIONE DI PRESENTAZIONE che costituisce condizione essenziale per la formazione del silenzio assenzo (art. 2, comma 2, L.R. n. 17/94) perchè questa amministrazione, nonostante le ripetute richieste fa orecchie da mercante? Quali interessi può avere a non sollecitare i propri dirigenti a rispettare la legge?
    Perchè alle richieste scritte (e in carta bollata, non si riceve alcuna risposta?

    Riporto la norma interessata:

    <<...... omissis...........
    2. L'ufficio comunale competente, all'atto della presentazione della domanda di concessione edilizia, rilascia una certificazione di ricevimento, comunicando all'interessato il nome del responsabile del procedimento.
    ......omississ....
    5. La domanda di concessione edilizia si intende accolta qualora entro 120 giorni dal ricevimento dell'istanza, ATTESTATO CON LE MODALITA' DI CUI AL COMMA 2, non venga comunicato all'interessato il provvedimento di motivato diniego.
    ....omississ......>

    E in totale solitudine continuo a chiedere PERCHE?! MA COSA VI COSTA? MA A CHI FA' MALE? MA LO DICE LA LEGGE!!

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  16. COME AVEVO ANNUNCIATO PRECEDENTEMENTE IN UN MIO POST VI RACCONTO L'INIZIO E LA FINE DELLA MIA CARRIERA POLITICA NEL PDL.
    Articolo pubblicato nel settimanale Quarto Potere di Trapani il 21/settembre 2007.
    Abbiamo una missione da compiere noi del Polo
    delle Libertà: riunire sotto la nostra bandiera quanti si riconoscono in un'area moderata
    e riformista e le cui idee siano ispirate fortemente alla dottrina sociale cristiana. Proponiamo
    quindi una politica come servizio, valori che esprimono interessi di tutti, vogliamo dialogare per progettualità, basata sulla partecipazione e sull'aggregazione. Siamo aperti al confronto costruttivo e senza preconcetti con tutte quelle componenti che si prefiggono il raggiungimento di mete comuni, con azioni mirate al miglioramento della qualità della vita, dell'ambiente, dei servizi, della gestione amministrativa; anche ad individuare le risorse per scelte di
    fondo che diano produttività, occupazione, cultura e quindi accrescimento etico e sociale. Con spirito di sacrificio e con un'adesione totale e morale, ci prefiggiamo una grande missione per Castellammare del Golfo, quella di perseguire- con metodi ed atti di assoluta democrazia - lo sviluppo e la gestione di relazioni di qualità e di fiducia con i cittadini che ci vivono, con la miriade d'imprese ed operatori economici che l'attivano, con tutti coloro che la onorano con le loro presenze turistiche e commerciali. Sul fronte delle comunicazioni, lavoreremo per un città "comoda" ove ogni cittadino possa accedere ai servizicon facilità, piacere e motivazione. Una città "veloce" che accolga i bisogni e li "traduca" presto in progetti. Una città "lenta" perché ha luoghi e momenti per essere e lasciarsi ammirare. Una città, soprattutto, che "ascolta" perché chi la governa sappia che tutto ciò che non si misura, non si migliora. Un Palazzo che comunichi con i suoi cittadini, che li renda partecipi dei suoi programmi e dialoghi con loro, che li aggiorni, che li motivi e li faccia sentire fieri di abitarci. Una città che sappia sfruttare le sue intelligenze, al di là delle appartenenze, che valorizzi tutto il suo capitale intellettuale, amplificandone
    all'esterno i differenziali genetici. Una città che sia anche "Evento", ove tutti - residenti e visitatori - siano in grado di trovare gratificazione alla loro ricerca di evasione, di divertimenti, di stimoli culturali. Una città "luminosa" e stilisticamente ricercata dove
    - centro periferia - siano un tutt'uno con la realizzazione di opere che facciano vivere un'emozione, si progettino e si materializzino capacità architettoniche in grado di creare esperienze memorabili, educative e fortemente emotive. Con tutto questo non è necessario un grande progetto, ma una buona e correttavisione, con contenuti coraggiosi ed intenti condivisi che ci consentano di aprire alle istituzioni provinciali, regionali e nazionali su un'ottica di grande coinvolgimento collettivo. Una visione che soprattutto suggestioni e guidi tutta l'aggregazione nella realizzazione di questa missione. Ciò sarà il risultato di un grande sforzo creativo, della forte e determinata collaborazione di chi crede veramente nel futuro di Castellammare del Golfo. Vale la pena provarci e spendersi: io sono pronto ed in virtù degli intendimenti illustrati, sarò innovativo, aperto al sociale concreto, disposto al dialogo, alla collaborazione ed alla partecipazione, che può - insieme a noi e ad altri che vorranno aggregarsi - condividere la missione e lavorare per questa visione. Ne vale davvero la pena. Sono mille, tante le città ideali, ma la città concreta (solo se noi la vogliamo) sarà una ed una sola: la nostra Castellammare del Golfo. La seconda parte in seguito Grazie Francesco Poma

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  17. Ti invio commento inviatomi nel mio blog in occasione del giorno della memoria

    Io ho solo 13 anni e non posso capire cosa veramente è successo. Però da quello che i professori e i miei genitori mi hanno raccontato penso che la persecuzione ebrea da parte dei nazisti sia stata un errore imperdonabile. Perchè secondo me perseguitare un popolo che non ha fatto niente è una cosa vergognosa. Io ho avuto modo di vedere molti film che trattavano della persecuzione ebrea e delle foto scattate nel momento in cui gli ebrei sopravvissuti sono stati liberati. Davanti a queste immagini mi sono molto impressionato perché ho visto bambini che avevano le gambe talmente fini che se qualcuno le avesse toccate sarebbero cadute come un castello di carte.

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  18. Ma perchè vi ostinate a mantenere la Commissione Edilizia per l'esame dell'edilizia privata?

    La C.C.E. serve per esprimere parere per le grandi decisioni che interessano il territorio e le scelte di rilevanza sociale, non certo per controllare l'operato tecnico del funzionario istruttore dell'U.T.

    Quando a firmare le Concessioni edilizie era il Sindaco (che non era un tecnico), la C.C.E. serviva da organo consultivo del primo cittadino, ma ora non ha più senso.

    Ora che la firma dei provvedimenti spetta al capo dell'U.T. la Commissione ha solo funzione di allungamento dei tempi e spesso di blocco.

    Ma Lei pensa davvero che il Dirigente firmerà mai un provvedimento che ritenesse non rilasciabile anche se la C.C.E. ha dato parere positivo?

    Di contro, pensa che il Dirigente non troverà più comodo aderire (o quanto meno astenersi) ad un parere negativo della Commissione piuttosto che rilasciare il provvedimento scomodo?

    Quindi non solo la Commissione è inutile ma può diventare addirittura dannosa.

    Non ci obbliga nessuno a dare questi compiti alla Commissione, tranne che il nostro regolamento comunale.

    Ma a noi piace tanto farci del male.

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  19. Rispondo a MARTINODB su quanto detto sulla C.C.E.

    A quanti Dirigenti non piacerebbe avere un gruppo di tecnici che esprimono un parere, NON VINCOLANTE, su problematiche così variegate, magari accorgendosi di qualcosa sfuggita alla potentissima macchina amministrativa?
    Forse il problema è che bisogna lavorare in gruppo, confrontarsi, perdere del tempo per approfondire aspetti nel tempo sopravvenuti.
    Non è quindi l'esistenza stessa della C.C.E il problema, ma l'uso che se ne fa.
    Ma la domanda vera che mi pongo è il rapporto costo benefici.
    QUANTO CI COSTA QUESTA BENEDETTA C.C.E.!!!

    ALBATROS

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  20. Ho volutamente taciuto dopo i primi interventi sui vari blogs perché mi ero reso conto che ad intervenire eravamo sempre le stesse persone. Adesso non posso non raccogliere i pressanti inviti del collega Di Benedetto anche perché finalmente c’è un blog ufficiale del Sindaco ed è un’occasione da non perdere per dire quello che si pensa. Adesso non ci sono più alibi: colleghi, cittadini tutti.... è giunto il momento di dire la vostra, di esternare i vostri problemi e le vostre proposte per il bene di tutti. Ricomincio da un’idea di un po’ di tempo fa quando, sul blog dell’ing. Di Benedetto, essendo ancora fiducioso nel coinvolgimento dei colleghi che speravo partecipassero in massa, avevo lanciato una proposta: quella di istituire un “tavolo tecnico virtuale” per discutere di Piano Regolatore Generale, Norme Tecniche di Attuazione e Regolamento Edilizio, con l’obiettivo di raccogliere idee e proposte affinché si potesse portare avanti una richiesta di revisione dello strumento urbanistico che partisse dal basso, da chi cioè questi strumenti usa e con cui si scontra giornalmente. Infatti è cosa certa che tale revisione è necessaria quanto meno per cercare di porre fine a dubbi interpretativi, errori, sviste etc. di cui lo strumento è intriso. Il risultato fu zero proposte, zero idee, nulla di nulla. Non penso che l’argomento non interessi i colleghi. Forse, in barba alla crisi edilizia, hanno troppo da fare..... forse non vogliono esporsi più di tanto.... non hanno nulla di cui lamentarsi e nulla da proporre.... ma poi qualcuno lo sento discutere animatamente su questo o quell’articolo che riteniamo assurdo e vessatorio. Rilancio la proposta nella speranza di raccogliere qualche seguace.

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  21. I problemi dell’UTC (e non solo) sono tanti: hanno radici storiche e culturali.
    Ci sono incrostazioni e stratificazioni dure a morire.
    Bisognerebbe fare tabula rasa, ma non come si è fatto e cioè azzerando quasi tutto per poi riproporre di fatto lo stesso modello, cambiando solo le persone e ruotando gli incarichi. Evidentemente non è bastato.
    Io sono convinto che all’interno dell’UTC ci siano delle professionalità e delle competenze da non disperdere ma anzi da rivalutare perché sono delle risorse indispensabili per il buon funzionamento dell’ufficio.
    Ma il meccanismo spesso si inceppa e non è facile scoprire dove, come e perché.
    Concordo con il collega Di Benedetto su tante cose che non vanno per come dovrebbero. Spesso la trasparenza si scontra con la privacy. Il cittadino aspetta risposte che non arrivano, il tecnico si sente un questuante che bussa alla porta in cerca di soluzioni che nessuno potrà dargli, umiliato nel suo ruolo e nella sua professionalità (ma succede in tutti gli altri uffici....genio civile, soprintendenza etc etc.) In mancanza di regole certe ognuno si inventa le sue e le cambia a suo piacimento.
    Ciò che va bene per uno non va bene per un altro.
    Si potrebbe cominciare intanto con una maggiore trasparenza nel rispetto delle leggi.
    In un comune vicino adottano un sistema semplicissimo che evita anche intasamenti inutili: viene pubblicato all’albo (da noi si potrebbe fare anche sul sito del comune) l’elenco delle pratiche edilizie presentate, data di presentazione, oggetto, ditta, progettista, tecnico comunale istruttore, esito dell’istruttoria, data CCE, esito...... Tutti possono leggere nella massima trasparenza l’elenco, sapere la pratica in che posizione è, il tecnico a cui rivolgersi per eventuali chiarimenti e/o richieste.... ci vuole tanto? Perché non provare? Sarebbe un modo per dare un segnale finalmente in un’altra direzione. Quello della legalità e della trasparenza amministrativa. Buon lavoro a tutti.

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  22. La cosa da capire da parte di noi operatori del settore è la grandissima novità di approccio alla dialettica che offre questo magnifico mezzo tecnologico che è internet.

    Di fatto il tavolo virtuale di cui parla l'Arch. Gioè è già aperto, bisogna solo organizzarlo e per farlo abbiamo bisogno dell'intervento del gestore di questo Blog.

    Per seguire un ordine bisognerebbe settorizzare gli interventi in modo da non essere dispersivi. Si dovrebbero aprire diversi Post, uno per ogni argomento di discussione man mano che emergono e vengono richiesti.

    Abbiamo sul tappeto già alcuni argomenti:

    - suggerimenti per la revisione dello strumento urbanistico già scaduto in quanto i vincoli preordinati all'esproprio sono decaduti;

    - idee su una più razionale funzionamento dell'ufficio tecnico;

    - migliore utilizzazione della C.C.E

    - come affrontare la questione delle zone SIC e ZPS.

    Se poi, ogni tanto, ci fosse l'intervento di qualche tecnico dell'U.T. che dirigesse nel verso giusto le discussioni sarebbe meraviglioso. Ma questa per Castellammare è fantascenza.

    E tutto questo completamente ed assolutamente GRATIS per l'Amministrazione, altro che CONSULENZE a colpi di mila euro!

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  23. I tempi cambiano ma i certi modi di fare acquisiti negli anni sono duri a morire.

    Visitando il sito degli ingegneri della provincia di Trapani mi sono stupito vedendo la moltitudine di castellammaresi iscritti.
    Sono sicuro che se facessi la stessa ricerca nei siti di altri ordini professionali afferenti alle varie categorie che si interessano di edilizia "latu sensu", troverei che Castellammare dispone di una tale quantità di tecnici da poter dare contributi significativi alla risoluzioni dei problemi legati a questi ambiti.

    Sta alla Politica (ho voluto scriverla in maiuscolo per sottolinearne l'importanza) organizzare e promuovere incontri, ascoltare i consigli, far partecipare i tecnici alla organizzazione e salvaguardia del territorio, conservandosi sempre il diritto/dovere di prendere le decisioni finali.

    Queste mie considerazione, che a prima vista potrebbero sembrare banali, sono a mio avviso
    un aiuto a capire i motivi che hanno portato al quasi totale scollamento di buona parte della cittadinanza dall'U.T.C.

    L'ignoranza non è di per se una colpa grave: è solo il non conoscere l'esistenza di un qualcosa; colpa grave è invece il non voler conoscere di proposito, magari adducendo la scusa che non ci sono le risorse umane disponibili o che non è possibile seguire tutti gli aspetti di un determinato problema.

    Ricordiamoci sempre che BUONO e PRESTO non vanno mai assieme!!!

    ALBATROS

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  24. Egregio Sindaco,
    non Le sembra poco risperttoso per i cittadini non attendere il Referendum che tra l´altro non é vincolante per il Comune?
    E´ forse che Lei teme che ben piú dei 1870 firmatari si esprimano a favore del rispetto dei bisogni dei futuri cittadini?
    Quasi sicuramente Lei lo ha fatto per tagliare i ponti e per poter dire²oramai é troppo tardi e tornare indietro ci costerebbe troppo",peró torno a ripetere mi sembra che Lei usi dei "mezzucci" invece l´aver atteso il referendum sarebbe stata la dimostrazione che Lei non lo teme e che credendo nella giustezza delle Sue decisioni era pronto ad alienarsi il consenso di una parte dei cittadini.
    Quanto durerá il trasloco,per quanto tempo ci sentiremo dire²le carte sono ancora da sistemare" o PEGGIO" la pratica non si trova CHISSÁ dove é andata a finire nel trasloco!!!!!
    Peccato altra occasione persa

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  25. Egregio Sindaco,
    non trova che 1870 cittadini meritino attenzione.
    Il frettoloso trasferimento dell´ufficio tecnico prima del referendum dá l´idea che Lei avesse paura del risultato.
    Eppure era un referendum che non era vincolante per Lei.
    Ora a trasferimento fatto é facile dire "fare il referendum sono soldi buttati"
    Buttata é stata una occasione per dimostrare che Lei tiene ai cittadini che amministra

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grazie